Stati Uniti, Giappone, Australia e… Italia! Culture così differenti tra loro oggi, 10 maggio 2020, festeggiano (o hanno festeggiato, dipende dal fuso). E ci sarà un motivo se l’oggetto della festa è il medesimo: deve essere veramente importante!

Partendo dal concetto di Creatività (e se siete su questo blog ne conoscete l’importanza che ricopre questo concetto per LLAB) è fondamentale conoscerne l’etimologia: dal latino creare; il suffisso “-ività”, denota un’attitudine: quindi l’attitudine di creare.

Per come comunemente è usata questa parola (creatività per l’appunto), viene utilizzata come qualità di designer, architetti, artisti, inventori, ecc.. ma dobbiamo essere consapevoli che è molto più ampia e comune: è alla base dell’attitudine umana di adattarsi alle circostanze e soprattutto di adattare le circostanze a sé.

Immagino Michelangelo, in silenzio nella Cappella Sistina, che da vita alla Creazione; Van Gogh, travagliato, che rappresenta i suoi innumerevoli campi di grano; Dalì immerso nei suoi surreali e intriganti dipinti; ma non scordiamoci Frida Kahlo, Botticelli, Gaudì, Leonardo, Bramante… si potrebbe scrivere per ore e ore, toccando tutte le parti del mondo.

Non me ne vogliano quelli qui sopra, ma oggi lo scettro per la creatività non spetta certo a loro! C’è una gran parte della popolazione mondiale che rivendica giustamente l’importanza che ricopre per tutti noi, senza le quali nessuno sarebbe qui.

La Dea Rea, nell’Antica Grecia la mamma degli Dei. Maria, la mamma di Gesù; Amina fu mamma di Maometto; Tara donò la vita a Siddhārtha Gautama: ogni cultura, ogni tradizione e ogni epoca ha la sua mamma.

E’ l’artista per eccellenza: un complesso meccanismo biologico (articolato seppur nella sua semplicità), una forza fisica straordinaria è un’enorme dose di amore danno vita alla vita. Un’innata attitudine alla creazione (crea – ività).

Una fertilità, seppur a volte non biologica ma acquisita nel tempo, che continua per tutta la vita, durante la quale questo strano essere chiamato “La Mamma” si dedica, con attenzione, alla crescita della propria creatura: alla sua protezione, al suo benessere, alla sua istruzione, al suo svago, al suo divertimento, alla sua educazione, ecc… seppur ben consapevole (ma la speranza è l’ultima a morire) che tutta la creatività che potrà donare, intesa come tutto il sui tempo, tutto il suo amore, tutta la sua passione e tutto il suo desiderio, mai potrà essere ricompensato nel migliore dei modi, mai potrà avere indietro ciò che ha dato, perchè questo strano essere, La Mamma, non lo fa per ricompensa, non lo fa con un secondo scopo, non lo fa per suo trionfo… lo fa e basta!

Noi dello stivale ne sappiamo, probabilmente, qualcosa in più: conosciamo la cucina, la dedizione alla casa, la saggezza, la complicità e l’ubiquità con la quale siamo sempre osservati: nulla sfugge a questo strano essere… dopo uno sguardo lei sa già tutto e poi ha sempre ragione: ma come fa?

C’è una cosa che ritengo sia ancora più importante, che nessun’altro potrebbe svolgere sostituendosi a La Mamma: una cosa per la quale sarò sempre grato alla mia. Questo strano essere, che leggendo stiamo cominciando a comprendere, ha la capacità irraggiungibile di mantenere solida e unita la famiglia: ha la forza di essere a volte impopolare ma giusta, comprendendo le situazioni e sistemando le questioni semplicemente, come fare un piatto di pasta.

E questo strano essere chiamato La Mamma ha una grande preoccupazione: ad un certo punto dovrà lasciare la propria creazione prendere il largo, dovrà vederla correre da lontano con la preoccupazione che magari non ha fatto abbastanza (ma dico io: dopo tutto ciò ancora si preoccupa!), dovrà vederla crescere e magari si sentirà poco considerata, e magari si sentirà poco amata.

E’ stato difficile e lo sarà per sempre: crescere con la propria creatura e accorgersi che lei cresce più velocemente, che impara troppo rapidamente, che corre molto di più di quel che ci si poteva attendere. Dover riporre i suoi giocattoli, i suoi disegni, le sue poesie e le sue filastrocche senza rime; dover giustificare le ingistizie del mondo tanto da volerne fare uno nuovo. E ogni candelina accettare il fatto che la distanza, prima inesistente, aumenta pian piano. Guardarla allontanarsi sulla strada della vita e volerla comunque sostenere senza poterlo fare. Uno strazio, un dolore che solo questo strano essere è in grado di sopportare, semplicemente ammirando il sorriso e gli occhi della propria creatura che cresce.

Pensiamo oggi, ma pensiamolo ogni giorno, alle immense fatiche che fa “La Mamma” e alla sofferenza che vede nel non poter abbracciare nuovamente la propria creatura come faceva nei primi mesi di vita.

Regaliamole un fiore, ma soprattutto regaliamole un sorriso, regaliamole un abbraccio… regaliamole un Ti Voglio Bene Mamma. Passiamo del tempo con Lei, facciamola ballare e ricordiamo i tempi che passavamo insieme in cucina, a preparare la torta preferita del Papà, che poi assaggiava ma difficilmente comprendeva tutto.

https://www.youtube.com/watch?v=iA0oiHZGn5c

Questo per omaggiare la Mia Mamma (Tamara Gabriella) seppur non potrò mai ricompensarla veramente, a mia moglie mamma di mio figlio (Roberta “Levoli”) che ogni giorno con amore tiene uniti tutti noi, e a tutte le Mamme del Mondo: ricordiamoci sempre di loro.