Erano i primi anni ‘70: echeggiavano i Beatles con Let It Be, che poi si sciolsero, nascevano i Queen e gli Aerosmith, Elvis si esibiva nel primo concerto in mondovisione “Aloha from Hawaii”: circa un miliardo di spettatori (gli stessi che si collegano ogni giorno a facebook, o poco meno). E la febbre del sabato sera… e la disco music!

Nei radiogiornali si parlava della morte della leggenda Bruce Lee, dei primi voli del Boeing 747 e delle dimissioni del presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, in seguito allo scandalo Watergate: unico presidente a dimettersi.

Qualche piccola notizia da divulgare c’era e i canali non erano certo quelli che abbiamo oggigiorno.

È RADIO, REGISTRATORE E GIRADISCHI. PER ASCOLTARE, REGISTRARE, RIPRODURRE LA MUSICA DEGLI ALTRI. E CREARE LA VOSTRA… questa la reclame dell’Audio Centre 6331, uno dei tanti prodotti dalla Lesa.

Ci potevi ascoltare i successi e cantarli, potevi registrarli, ma anche i “vecchi” dischi andavano bene; potevi riascoltare la musica registrata o le notizie e potevi creare anche una tua musica… noi, generazione dell’MP4 (chi delle musicassette, chi dei CD e chi dell’Ipod nano) difficilmente ci sbalordiamo, ma c’è da riconoscere che fu un’innovazione davvero importante poter avere, in un unico “arnese” sul mobile di casa, tutto ciò! E questo prese vita dalla LESA: un contributo importante arrivò anche dagli ingegneri e maestranze che ogni giorno si recavano nello Stabilimento in via Ferrari a Saronno…

Ma erano già, per la LESA e per molte altre realtà Italiane, gli anni in cui il boom economico del secondo dopoguerra erano un miraggio, gli anni bui, gli anni della decadenza, gli anni in cui l’importazione di prodotti dall’Asia impose nuove regole al mercato, gli anni in cui lo Stabilimento di via Ferrari veniva abbandonato alla mercé di piccioni, topi e randagi, proprio come avvenuto a Cemsa e Isotta Fraschini-Breda.

“… assisto a questa situazione balorda addolorato e pensoso, intento, soprattutto, a restare UOMO come credo di essere sempre stato. Non è facile restare UOMINI VERI durante i successi, meno facile è restarlo durante gli insuccessi, specialmente se assumono le dimensioni del caso presente. La montagna della mia creazione mi è stata fatta cadere addosso e molte ne sono le vittime: io, gli altri interessati, i creditori, i lavoratori, il paese. Come si può reagire ad un siffatto provocato terremoto? Io reso impotente, ho scelto il silenzio!” le parole di Nello Meoni, cavaliere del lavoro e presidente della Lesa.

Quest’area, se sfruttata come il resto del territorio comunale (3560 abitanti/km), potrebbe ospitare almeno 820 persone: nei loro appartamenti, con i loro terrazzi… Ma non sarebbe meglio un polmone verde per la città? La risposta per noi è scontata. Ci si dovrebbe attendere qualcosa di simile anche dagli UOMINI VERI a cui lo stesso Meoni faceva riferimento nei primi anni ’70, gli anni in cui dalle “sue” radio per tutta Saronno, mi piace immaginare, si sentivano Rock e News.

LLAB occupa uno dei lotti nati dal suo frazionamento, riproponendo in chiave moderna e tecnologica il ricordo industriale che ancora si respira varcando il cancello di via Ferrari 21.

Volutamente è stata trascurata la Storia della Società Lesa, con i suoi numeri e le sue date: i riferimenti storici e i dati inseriti nel post hanno il fine unico di stimolare la curiosità, approccio principe di LLAB, per un’area che ha caratterizzato nei secoli il territorio Saronnese e ancora lo farà

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